Il maggiore azionista, il Presidente e quindi il proprietario della Golden Cars, uno dei tre colossi automobilistici americani. Alla sua morte, lascia un’eredità pesante come il piombo ed un vuoto di potere grande come una voragine…per di più in un momento assai delicato per l’economia mondiale e per il settore automobilistico in particolare…
Una delle tre regole non scritte della famiglia Golden la riguarda direttamente: le donne devono essere tenute fuori dalla gestione strategica degli affari…
“…la sua situazione di secondogenito lo aveva lasciato in un limbo psicologico dal quale non era mai stato in grado di uscire: non era il primogenito, non era l’erede. Non era il terzo figlio, il più piccolo.”
“Un quoziente di intelligenza superiore incastonato in un fisico d’acciaio!”, con queste parole suo padre, l’Ingegnere Paul Golden, lo aveva presentato agli azionisti durante il consiglio di amministrazione del 22 gennaio 1994.
“…era stata un connubio di bellezza e bontà d’animo, una persona che pur avendo tutte le qualità per scatenare un’invidia irrefrenabile era stata in grado di farsi voler bene ed ammirare da tutti. Era stata quasi una costrizione affezionarsi spassionatamente a Margaret Golden.”
“Nella mano sinistra teneva invece una delle sue inseparabili Dunhill Slim: Elisabeth adorava fumare quelle sigarette lunghe e sottili, soprattutto durante i party. Lunghe, sottili ed affilate: proprio come le frecciate che scagliava.”
“Un giovane e talentuoso analista finanziario che Paul Golden aveva sempre considerato come un figlio ma che aveva un limite importante: non portava il suo cognome.”
“Pur non essendo una Golden ed essendo una semplice governante, un giorno, forse, ci sarebbe stato anche il suo ritratto nella villa di Mackinad Island.”
“L’uomo più influente della galassia Golden, discreto quanto misurato, l’aria leggermente altera e compassata di un Generale dell’esercito in pensione che ha segretamente in mano le chiavi del Pentagono.”
“Secondo l’Ingegnere un arbitro giudiziario doveva avere cinque caratteristiche: neutralità, indipendenza, imparzialità, competenza e disponibilità. Questi ultimi due requisiti erano fondamentali: dovevano esserci. I primi tre era sufficiente che apparissero. Sulla loro reale esistenza ci si poteva giocare.”