“L’industria dell’auto è la madre di tutte le industrie”, dichiarò Barack Obama durante gli ultimi mesi del 2008, quando si apprestò a lanciare il piano di salvataggio per evitare il fallimento dei colossi automobilistici americani, un fallimento che avrebbe avuto conseguenze sociali in termini di perdita di posti di lavoro a dir poco catastrofiche. Ed aveva ragione in pieno l’ex Presidente americano, perché l’industria dell’auto rappresenta il fiore occhiello per le economie di ogni paese. Si può immaginare la Germania senza la Volkswagen o il Giappone senza la Toyota? Direi proprio di no. Ed il prestigio che conferisce la guida di una di queste aziende, la Golden Cars nel romanzo in questione, è un qualcosa che va oltre il fatto di ricoprire una poltrona importante ed avere uno stipendio a sei o sette zeri. E’ un prestigio che ha un qualcosa di magico e che per ottenerlo o per difenderlo, una persona può essere disposta a fare cose fuori dall’ordinario…
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